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giovedì 8 marzo 2012

LA SCUOLA DI UNA VOLTA.

Di recente abbiamo approfittato di un evento organizzato dalla biblioteca,  l'argomento trattato era "La scuola di una volta" e a raccontarlo sono venute due anziane signore (ex maestre), hanno pure fornito molto materiale: quaderni, pagelle, cartelle, pennini, astucci in legno, ecc...
La giornata tipo di uno scolaro delle elementari dei primi del '900 era la seguente:
sveglia alle 7.00, colazione e poi a messa degli scolari, finita venivano accompagnati in classe dalle maestre. Al tempo c'erano 2 classi: nella prima c'erano la 1°, la 2° e la 3° elementare, nell'altra la 4° e la 5°.
Entrati in classe si recitava una breve preghiera e poi si faceva il saluto al Duce, la maestra diceva: "saluto al Duce" e gli scolari in coro con braccio alzato "a noi". Poi si sedevano e mettevano le mani sui banchi, passava la maestra per l'ispezione delle unghie e delle orecchie; dopodiché veniva dato l'ordine: "mani in seconda" e tutti gli scolari mettevano le mani dietro la schiena, questo permetteva di mantenere una postura eretta.
All'incontro erano presenti diversi bimbi delle elementari ed erano stupiti nel sentire tutte queste cose, inesistenti al giorno d'oggi.
Queste pagelle sono dei miei nonni, i voti al tempo erano molto diversi dai nostri: 1 equivaleva a lodevole, 2 a buono, 3 a sufficiente, 4 mediocre e 5 insufficiente.

Lo stemma del regno d'Italia in cima ai certificati di studio.
I bambini di un tempo "viaggiavano" più leggeri rispetto a quelli dei nostri giorni, nella loro cartella di cartone o stoffa fatta a mo di busta erano contenuti: 2 piccoli quaderni, 1 astuccio in legno contenente 6 colori a matita o a cera, 1 matita, 1 gomma e 1 pennino e un unico libro di testo.
I bambini avevano due vestiti, quello della domenica e quello per tutti i giorni, così anche per le scarpe. In classe dovevano indossare il grembiule nero con il colletto bianco. La maggior parte della popolazione era povera ma riuscivano ad essere abbastanza autosufficienti, producendo tutto in casa. 
Una curiosità: i bidelli non esistevano, le pulizie delle singole classi venivano fatte a turno dagli alunni che pulivano la propria aula.

E' stato bellissimo vedere la partecipazione dei bambini incuriositi da questo strano mondo, ci sono state anche molte domande ma la più bella per me è stata questa:
"C'era il Nintendo (gadget quasi indispensabile al giorno d'oggi)?"
La risposta degli anziani presenti è stata: " No, ma c'era la fantasia!"
E qui, si conclude questo breve viaggio nel tempo, spero vi sia piaciuto.

2 commenti:

  1. Grazie per questo tuffo nel passato. Io (nato nel '48) ho fatto in tempo a vivere la coda di questo modo di "essere" a scuola.
    Io non dovevo pulire la classe, ma in compenso il rispetto verso la maestra (in prima) e il maestro (dalla seconda alla quinta)erano dovuti e ovvii. Il maestro metteva le mezzemaniche nere (!!!) e usava una verga (fatta di ramo di palma - abitavo a Stresa, dove le palme crescono sul lungolago) per picchiare le mani dei più birichini (io poche volte...per fortuna!!)
    Paolo

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  2. Innanzitutto devo scsarmi per non averti risposto subito, poi ti ringrazio molto per quello che hai scritto, mi hai fatto tornare la voglia di riprendere in mano il blog e continuare a scrivere. Grazie.

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