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lunedì 15 settembre 2014

ALLA RICERCA DEI GEODI DI TISO

melinda

Tiso, splendido paesino della Val di Funes in Alto Adige. La valle; un vero gioiello, piccola ma accogliente, una delle valli dolomitiche più suggestive dove svettano i monti Pallidi.
La maggior attrazione del paese sono i geoidi di Tiso, questi gioielli naturali possono essere visti al museo minerario di Tiso .
I geodi possono raggiungere un diametro di 20 centimetri, incastonati nella roccia, una meraviglia!

melinda

Tutti i geodi e i cristalli presenti nel museo sono stati raccolti da Paul Fischnaller, appassionato ricercatore di minerali che negli anni ne ha trovati parecchi, sia in Alto Adige, che in altre regioni italiane. La collezione non contiene pezzi acquistati o scambiati ma è stata integralmente raccolta.

melinda

Durante l'anno il museo organizza vari eventi, secondo me il più interessate è quello che vede coinvolti i visitatori in una ricerca di geodi con Paul Fischnaller, un' ottantenne signore che ricorda i bei tempi passati a ricercare minerali, tutt'ora quando ha un attimo di tempo va nella pace delle sue montagne alla ricerca di chissà quale altro tesoro.

melinda

Quando si arriva al museo si fa la visita guidata, viene poi fatto vedere un filmato che parla della zone e dei geodi e poi con un pulmino si raggiunge il luogo di ricerca, alla fermata ci sono una decina di minuti da fare a piedi e poi via....

melinda

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Viene fornita tutta l'attrezzatura: casco, occhiali di protezione, martello e scalpello e si comincia la ricerca dei preziosi minerali racchiusi all'interno delle pietre. I bambini si sono divertiti un sacco, anch'io sono tornata bambina e devo dire siamo stati fortunati abbiamo trovato anche noi il nostro piccolissimo tesoro.

melinda

Qui la pietra che abbiamo trovato, rotta con il martello e all'interno un piccolo geoide.

melinda

Una volta spaccato c'era dell' agata, la parte rossastra è corniola.





mercoledì 3 settembre 2014

UNA FAVOLA DENTRO LA FAVOLA.

melinda

"Un giorno di tanti anni fa, un bambino di nome Franz, si mise in cammino dalla sua valle che si chiamava Valsugana in cerca di nuove avventure voleva raggiungere la valle accanto, la valle del Fersina. Questo bimbo aveva un animo avventuriero e si mise a correre verso la cima della montagna , dimenticandosi della strada percorsa e del tempo che passava e piano piano diventò buio....." (questa è la storia di Franz che viene letta ai bimbi fino a 7 anni, tutti i lunedì mattina).

La Valle dei Mocheni è una valle incantata, ricca di storie e tradizioni che si estende sopra la Valsugana. Nel Medioevo una minoranza tedesca si trasferì in questi luoghi attirata dalle miniere d'oro, pirite e quarzo.
Valle bellissima, quando sono arrivata ho pensato ad un piccolo gioiello incastonato fra le montagne. Piccoli paesini disseminati qua e la, una casa antica, ristrutturata, la vecchia casa del podestà (ossia il sindaco) ed ecco il Museo di Pietra Viva. Ad accogliere i visitatori tanti gnomi di pietra e con loro Mario Pallaoro, uno dei famosi gemelli geologi ospiti in diverse puntate a Geo & Geo.
Il gruppetto di persone si forma e così ha inizio la visita al museo, ripercorrendo le varie ere geologiche

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abbiamo visto una copia della mummia di Otzi, con la sua ascia in rame.

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Mario ci ha fatto vedere come accendevano il fuoco i primitivi.....

melinda

.....i fossili trovati sulle montagne, minerali e rocce.

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Siamo passati anche attraverso gli usi ed i costumi dei mocheni di un tempo. Mario è bravissimo nelle spiegazioni e sa coinvolgere al meglio i bambini che incantati lo ascoltano e tornano a casa entusiasti ed arricchiti.

melinda

Siamo andati alla ricerca dei fossili di dente di squalo, abbiamo cercato l'oro e le pietre preziose nel ruscello artificiale costruito all'esterno del museo.

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Siamo tornati a casa con nuovi progetti e nuovi amici felicissimi di aver vissuto quest'eperienza insieme a Mario Pallaoro.
Vi lascio il link del Museo di Pietra Viva 





giovedì 31 luglio 2014

FATE, STREGHE E GNOMI.



melinda
Circa un mese fa, con la mia famiglia, siamo andati a fare una gita veramente bella ed interessante. Si tratta di un percorso didattico che si chiama:"Il lavoro, le fate, le streghe", è stato inaugurato nell'estate del 2012 a Preghena (TN), piccolo paese della Val di Non.
E' un tracciato che ripercorre le origini contadine, le credenze popolari e le antiche leggende dei tempi ormai passati. Il percorso di sviluppa su un sentiero boschivo caratteristico, si parte alla fine dell'abitato di Preghena per arrivare nello stesso punto.

Noi tutti nel vederlo siamo rimasti affascinati dalla bellezza dei luoghi e dalle statue in legno poste lungo tutto il tragitto.
melinda
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Intorno a noi regnava un'atmosfera fiabesca, il tempo sembrava essersi fermato e vicino ad ogni statua  si trova la storia o la leggenda da leggere insieme ai vostri bambini.


melinda
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Durante il percorso abbiamo fatto anche dei piacevoli incontri, un bellissimo ramarro.
melinda
Lo consiglio a tutte le famiglie, i bambini si divertono un sacco, ho scattato molte foto ma preferisco siate voi di persona a vedere che meraviglia. Vi lascio ancora qualche scatto e poi vi aspetto in valle.
melinda

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lunedì 27 febbraio 2012

IL RISVEGLIO DELLE API.

La settimana scorsa, siamo andati a trovare il nostro contadino di fiducia (coltiva tutto con metodo biologico) e come sempre abbiamo comperato alcuni dei suoi ottimi prodotti.
Giancarlo, così si chiama, oltre a lavorare la terra è anche un bravissimo apicoltore, da lui abbiamo acquistato il miele e la cera per autoprodurre il burro cacao e i lumini da usare nei diffusori per aromi. Nel prato dietro casa sua lui tiene le casette delle api e quale momento migliore per far vedere ai bimbi il risveglio delle api che con il caldo di questi giorni hanno iniziato ad uscire (escono dagli alveari solo quando la temperatura supera gli 11°C) alla ricerca di cibo; che al momento non è disponibile visto la siccità (è da molto che non piove e non nevica), nemmeno i noccioli possono dare polline (la loro fioritura avviene in pieno inverno).
 Fortunatamente Giancarlo da attento apicoltore ha lasciato, all'inizio dell'inverno, all'interno di ogni alveare circa 18 Kg di miele; ora, come spiegava ai bambini, le api non trovando cibo cercano di "saccheggiare" gli alveari vicini; ma è difficile perché ci sono i "buttafuori" (api sentinella) che fermano ogni intruso.
Per quasi un'ora i bambini hanno osservato le api, le hanno toccate (la paura che aveva il piccolo è svanita con le spiegazioni rassicuranti di Giancarlo),  hanno visto l'interno dell'alveare, ma soprattutto hanno preso e mangiato il miele direttamente dai favi (è un insieme di celle esagonali di cera costruito dalle api per contenere le larve della covata e per immagazzinare miele e polline).
Per i bimbi è stato un pomeriggio indimenticabile, ricco di nuove esperienze che porteranno con sè per sempre.